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Storie d’amore inventato è il titolo dell’esordio letterario di Loredana De Vitis, giornalista e scrittrice leccese di trentadue anni. Cinque brevi ed intensi racconti, “cinque storie sulle donne, sugli uomini, sulle donne e sugli uomini, sull’amore reale e l’amore inventato” come si legge nella descrizione del libro. Stile lineare, leggero, ma mai superficiale e banale, i racconti di Loredana De Vitis sono da leggere intensamente e tutto d’un fiato e da regalare a qualche amica femminista o a chi ancora avesse dei dubbi su quanto internet abbia modificato il nostro modo di curare le relazioni sociali – amorose, amicali e professionali. LaNostraWebTv ha intervistato Loredana De Vitis e vi presenta anche il booktrailer di Storie d’amore inventato. Vi segnaliamo, inoltre, il sito dell’autrice: www.loredanadevitis.it.

Partiamo da una domanda scomoda. Normalmente le pubblicazioni autofinanziate subiscono la critica di essere letteratura di basso livello. Un recente studio ripreso dal settimanale Io Donna del Corriere della Sera dimostra come in questi casi i lettori siano pochissimi – si parla mediamente di 14 lettori a testa. Come rispondi a queste critiche? Perchè hai deciso per questo tipo di pubblicazione?

Voglio rispondere a questa domanda parlando soltanto di me. Ho scelto l’autoproduzione prima di tutto perché sono pigra. Non avevo voglia di questuare di editore in editore, bussare a porte, cercare di raggiungere scrivanie, non avere risposte o averne di sgarbate. Tutte cose che amiche e amici che scrivono saggi, romanzi, racconti, poesie e altro mi raccontano da anni. Inoltre, molti editori chiedono un contributo economico più o meno rilevante e “ripagano” magari solo in un piccolo quantitativo di copie, senza occuparsi accuratamente della distribuzione e della promozione. Non voglio generalizzare, dico solo che ho fatto una scelta trasparente: potenziali lettori e lettrici sanno fin dall’inizio che investo su di me completamente. La valutazione complessiva la lascio a loro, il mio “livello” mi interessa giudicato in questi termini. Il secondo motivo della scelta è in questo: ho investito per anni e investo ancora nelle potenzialità dei “gruppi”, delle produzioni “dal basso”. Credo nelle persone, e nelle persone che assieme sognano. Ho lavorato (praticamente gratis, lo dico per sottolineare l’investimento intellettuale ed emotivo) per diversi progetti di questo genere: per esempio in campo musicale, politico e comunicativo. Le statistiche mi interessano poco, mi interessano le storie. In particolare quelle che raccontano i successi di chi è partito da solo ed è arrivato lontano. Confido che i miei lettori e lettrici saranno più di 14. (altro…)